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Sugar Tax in Emilia Romagna – il punto di Celestino Bottoni – Confederazione ASSO

L’Emilia Romagna, da sempre fucina di eccellenze in ambito agroalimentare ed industriale, pare essere presa di mira dalle nuove tassazioni che, nel 2020, si focalizzeranno su plastica e zucchero. Ne abbiamo parlato con il Dott. Celestino Bottoni, Capo Dipartimento Tutela Criticità Tributarie – Confederazione ASSO

Nel bolognese opera l’unica Impresa in Italia che produce zucchero 100% italiano nei suoi stabilimenti di Minerbio e Pontelongo (PD) e che conta sul conferimento di circa 7mila aziende agricole (30mila ettari coltivati, di cui 20mila in Emilia Romagna). Le associazioni di categoria si sono già apertamente schierate contro il provvedimento che va a penalizzare una produzione nazionale e che è in contrapposizione con la volontà di valorizzare le eccellenze alimentari regionali e nazionali. Il provvedimento è quindi dunque strettamente necessario per la sola salvaguardia ambientale? E come andrà ad incidere sul tessuto economico della regione?

R. – Va premesso che i commi 661 e 676 della Legge di Bilancio per l’anno 2020, Legge n. 160/19, prevedono l’applicazione di un’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate nella misura di €10,00 per ettolitro nel caso di prodotto finiti e di 0,25 per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti per la successiva diluizione. Risultano esentate dalla misura le bevande il cui contenuto edulcorante sia inferiore o uguale a 25 grammi per litro. Viene, pertanto, prevista una filiera dove gli interessati dovranno registrarsi presso l’Agenzia delle dogane a cui è demandato anche l’eventuale accertamento. La sugar Tax dovrebbe entrare in vigore ad agosto dopo la pubblicazione del decreto attuativo a cura del MEF. Nelle more del decreto attuativo è quindi difficile poter dare un parere. Anche se il breve periodo colpisce le imprese aumentandone i costi di produzione.
In linea generale, in un  Paese che si rispetti dovrebbe tutelare realtà come la COPROB di Minerbio, ultima a produrre zucchero 100% italiano. Le tutele dovrebbero riguardare la concorrenza estera, la salvaguardia dei posti di lavoro, gli incentivi alle aziende che operano nell’indotto.  Il futuro della COPROB riguarda 7.000 produttori di barbabietola, di cui 5.500 soci per un totale di oltre 30mila ettari seminati. Solo in Emilia-Romagna i produttori sono 4.000. E lo stato di crisi del settore aveva già portato nel 2018 a sottoscrivere il “Patto per lo Zucchero Italiano” tra l’altro sottoscritto anche dalla Regione Emilia-Romagna.

ASSO con i suoi dipartimenti proseguirà nel monitoraggio di tutte le norme, verificandone gli impatti sui mercati nazionali. In questi primi giorni si registrano forti critiche proprio dagli operatori del settore. Prima di prendere una posizione che risulterebbe, oltremodo, critica aspettiamo di conoscere l’intero pacchetto normativo che potrebbe avere delle novità in cantiere proprio per le criticità che stanno emergendo dal settore. Rileviamo tuttavia che alcune società internazionali hanno già manifestato l’idea di spostare la propria produzione fuori dall’ITALIA.

Fonte: giornalepartiteiva.com

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